La diga di Ponte Alto
La forza dirompente dellacqua con i sui effetti devastanti, è da sempre al centro delle attenzioni degli ingegneri e degli idraulici che dal tempo dei romani, e ancor prima, tentano di edificare delle opere in grado di opporsi efficacemente alla forza dellacqua . In questo senso unopera rivoluzionaria per il tipo di struttura e soprattutto per lo studio attraverso cui è stata concepita è la diga di Ponte Alto.
Situata sul torrente Fersina a monte della città di Trento, la serra ha subito dal 1542, anno della sua prima realizzazione, svariate ricostruzioni e innumerevoli modifiche, che lhanno tradotta nella versione definitiva del 1850: la diga ha unaltezza complessiva di 34 metri e una larghezza di 4,5 metri allimposta, circa 7 metri verso la metà e 10 metri sul ciglio di coronamento. In pianta la Serra è costruita con un ANDAMENTO AD ARCO con 11 metri di raggio nella parte superiore, e secondo la relazione del Giovanelli con 13,2 metri di raggio nella parte inferiore.
La struttura è costruita a corsi regolari orizzontali, posti a secco, che variano in altezza da 50 cm ad 1 metro, con blocchi ricavati dalle cave di Trento e di Cognola, lavorati regolarmente a cuneo sui fianchi e spianati sui letti in modo che le giunture tra blocco non si mostrino più larghe di 12 mm. La parte inferiore eretta dallo Smidel, dal Ferracino e dal Giovanelli a partire dallimposta fino a 17,05 metri daltezza è costruita con massi, più alti che larghi; nella parte superiore, invece, costruita dal 1825 in poi, i massi presentano in testa una superficie maggiore, sono più larghi che alti e sono molto più voluminosi. Stando alla relazione del Giovanelli i massi impiegati dovrebbero essere stati sagomati a concio, vale a dire in modo, che i fianchi fossero tagliati a cuneo verso un centro verticale ed i corsi formassero quindi una specie di piattabanda arcuata orizzontalmente; sebbene questa condizione fu inserita nel contratto di esecuzione, in realtà tale disposizione non venne osservata ed i massi vennero lavorati radialmente soltanto nel senso orizzontale, e non in quello perpendicolare poiché, le giunture delle facce laterali sono tutte a piombo, mentre avrebbero dovuto convergere verso un centro ortogonale al lato dei corsi.
Uno solo dei corsi, posto precisamente a metà della Serra, venne eseguito ad arco tanto nel senso orizzontale quanto in quello verticale. Si tratta di un arcone largo 7,5 metri con una freccia orizzontale di circa 0,8 metri ed una freccia verticale (monta), di 0,15 metri; i massi che costituiscono questarco hanno unaltezza di 1,1 metri ed una larghezza media di 0,5 metri, e sembra che siano grossi lastroni posti a coltello.
La descrizione della struttura pone in evidenza landamento ad arco, un espediente certamente innovativo per lepoca, in quanto, in nessuno dei trattati analizzati, risalenti a quel periodo (tra cui Della scienza et arte del ben regolare lacqua di Giovan Battista Aleotti e Istruzioni pratiche per lingegnero civile, o sia perito agrimensore e perito dacque di Giuseppe Antonio Alberti) compare lutilizzo di questa metodologia costruttiva che si basa sullo schema statico dellarco a tre cerniere e che sfrutta quindi a vantaggio della stabilità della diga, la stessa forza e il peso della massa dacqua. LAleotti difatti come pure lAlberti, consigliava caldamente lutilizzo della struttura a scarpa, che secondo il parere dellidraulico era lunica a garantire una certa stabilità.
Unaltra nota innovativa, ma che forse sarebbe meglio definire originale, è che lo spessore della diga aumenta mano a mano che ci si sposta verso lalto, cosicché la sezione della serra assume una forma trapezoidale rovesciata; forma che a prima vista sembra mettere in discussione uno dei fondamentali assiomi dellidrostatica ossia che la spinta è maggiore ove maggiore è la profondità. Ciò può essere dovuto, e questa è solo una delle ipotesi, al fatto che le ricostruzioni in seguito ai vari crolli non hanno comportato un abbattimento delle rovine ma solo una riedificazione delle parti collassate. In altre parole la serra assunse con il passare degli anni una conformazione stratigrafica e laumento di spessore dei vari strati, in successione cronologica (a partire dal basso), dipende dalla volontà di porre rimedio agli errori delle precedenti fabbricazioni. Unaltra ipotesi la si può forse ricavare studiando il trattato di Francesco Mengotti, e cioè che tale anomalia della sezione longitudinale, sia dovuta alla considerazione degli effetti rovinosi che i vortici, presenti a monte della diga, producono sul manufatto. Infatti, visto che la forza centrifuga è direttamente proporzionale alla lunghezza del raggio del vortice e che questultimo è maggiore in prossimità della superficie, ne consegue che è opportuno realizzare lopera in modo che sulla sommità si abbia il punto di maggior resistenza. Tuttavia ancoroggi La determinazione dello spessore del coronamento di una briglia è molto incerta e si basa su formule empiriche o su ipotesi di calcolo non sempre pienamente aderenti al reale fenomeno fisico. E infatti difficile valutare le sollecitazioni cui il coronamento può essere sottoposto, non tanto per lacqua, , ma per lurto dei sassi e dei massi da questa trascinati. Nel calcolo dello spessore si lascia ampio margine al buon senso del progettista, il quale dovrà di volta in volta scegliere la soluzione più opportuna. (Giuseppe Benini, Sistemazioni idraulico forestali, UTET, Padova, 1978, pagg. 210-212).
Tutto ciò dimostra larditezza e lingegnosità con cui la serra di Ponte Alto venne costruita e ci permette di affermare che questopera rappresentò la prima diga ad arco mai realizzata fino ad allora, anticipando di oltre un secolo questo genere di opere.